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La Candelora

Antonella Mori • feb 02, 2022

Tradizioni rurali: la Candelora...festa delle candele.


"Alla Candelora dell'inverno semo fora, ma se piove e tira vento, dell'inverno semo dentro".

 

Oggi è il giorno della Candelora, la festa delle candele, simbolo di rinnovamento e di purificazione per l'arrivo della prossima primavera.

 

Il proverbio popolare oltre ad avere connotazioni climatiche, che sono alla base della vita rurale, ha anche un importanza simbolica.


Il suo significato vuol dire che se il 2 febbraio il tempo è brutto l'inverno durerà almeno un altro mese. E' dunque un momento di passagio tra l'inverno/buio/letargo e la primavera/luce/risveglio.


Nell'antica tradizione contadina era importante aver quasi sistemato i vigneti, aver potato tutte le viti, in modo da avere la vigna pronta per l'imminente risveglio. Ma se pioveva o era brutto tempo, e quindi l'inverno si sarebbe protratto ancora, si poteva anche allungare la potatura di un altro mese.


Qui a San Pierino non dimentichiamo mai i vecchi proverbi, perle di saggezza e buone pratiche agricole. E' tradizione accendere una candela nella nostra cantina, in segno di risveglio ma anche di buon auspicio per l'anno che è appena iniziato ed è importarte essere a buon punto con le potature, soprattutto in vigna.


Storia:

la Candelora è la festa cristiana che ricorda il rito di purificazione che, in conformità con la legge mosaica, Maria eseguì dopo aver dato alla luce Gesù, legge secondo la quale ogni madre che ha partorito un figlio maschio è considerata impura per sette giorni e per trentatré non può partecipare a qualsiasi forma di culto. La Candelora fu istituita da papa Gelasio I tra il 492 e il 496, dopo che ebbe ottenuto dal senatato l'abolizione dei Lupercali, antica festa tesa a eliminare le impuriità accumulate nell'anno che stava per terminare (l'anno infatti iniziava a marzo) e a riacquistare la purezza necessaria per iniziare bene l'anno nuovo.

Essendo tuttavia i Lupercali molto radicati nella cultura popola la strategia della Chiesa non fu quella di sopprimerli, ma di crisitianizzarli, mantenendone vivo il significato arcaico traslando però in tutt'altro contesto e dedicando la nuova festa alla purificazione di Maria Vergine.

La nuova festa cristiana fu detta anche "delle candele" da qui Candelora, perché caratterizzata dalla benedizione dei ceri, simbolo del battesimo purificatore dalla macchia del peccato originale, che i fedeli portano in processione.

Secondo la tradizione, questi ceri benedetti sono poi conservati in casa dai fedeli e vengono accesi per placare l'ira divina durante violenti temporali, aspettando una persona che non torna o si ritiene in grave pericolo, assistendo un moriondo e in qualunque momento si senta bisogno d'invocare l'aiuto divino.

Molte feste importanti, in quanto legate alla società rurale, cadono, come il Natale, la Pasqua, in un preciso momento climatico, anche la Candelora non fa eccezione.


La Candelora in alcuni luoghi viene chiamata anche giorno dell'orso. La cerimonia dell'orso della Candelora si rifà alla credenza secondo cui gli orsi si risveglierebbero dal lungo letargo invernale proprio nei primi giorni di febbraio. Il protagonista della cerimonia è infatti un uomo camuffato da orso che, dopo una caccia simulata, viene condotto in corteo per le strade e fatto oggetto di sbeffeggiamenti di ogni genere.


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