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Maggio asciutto, grano dappertutto.

Antonella Mori • mag 01, 2023

Maggio asciutto, grano dappertutto. 

(Antico proverbio rurale)


Fiori di rosa Banksiae alba a San Pierino

Per alcuni il nome del mese (in latino majus) deriverebbe da Maia dea italica connessa con la crescita della natura vivente.

Altri invece vedono nel lemma majus una derivazione della radice mag (crescere, diventar grande) da cui le voci magis, magnus, major. Comunque sia, maggio ha in sé entrambe le valenze simboliche.


Emblema della bellezza fiorente e della giovinezza, questo mese, caratterizzato da temperature piacevolemente miti, è il mese che piú di tutti ha in sé le peculiarità della natura rifiorita e nel pieno del proprio splendore e che dunque ne esprime appieno tutta al grandezza.


Cantato dai poeti e celebrato nell’arte di tutti i tempi, maggio è il mese in cui la primavera in fiore raggiunge la sua massima esplosione e anche nei climi piu rigidi e negli angoli piu ombrosi una natura iperattiva ci fa capire che il ciclo della vita si avvicina al suo culmine.


Nel paganesimo c’erano i ludi floreales, feste propiziatorie in onore della Flora Mater, dea della vegetazione, poi, da sempre, cortei di giovani che danzavano e cantavano, portando rami fioriti, reginette della primavera e spose di maggio: omaggi cortesi alla donna amata, secondo la tradizione romanzo-cavallerascha.


Maggio è anche il nome di una pianta alpestre, detta anche maio, che fiorisce nel mese, e che gli innamorati, nella notte delle candele di maggio, appendevano davanti alla porta di casa dell’amata per chiederle la mano o semplicemente per onorarla.


Ma maggio per noi oggi, per una consuetudine diffusa nella pietà popolare, che risale al Medioevo, è soprattutto il mese di Maria e delle rose, il fiore che piú di ogni altro ne rappresenta la semplicità e la bellezza.

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